LE CERVICALGIE
Il dolore cervicale
Quando parliamo di di cervicalgia facciamo riferimento principalmente a due condizioni: la discopatia degenerativa ( o raramente un’ernia discale mediana), e la patologia artrosica articolare.
Nel primo caso i livelli C5-C6 e C6-C7 sono i più frequentemente coinvolti, e spesso sono presenti anche osteofiti marginali anteriori del corpo vertebrale.
Le tipologie di cervicalgia sono le seguenti:
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acuta
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cronica
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ricorrente
Nelle discopatie ricorre più frequentemente la forma acuta, mentre quella cronica è più presente nelle artropatie.
I sintomi che caratterizzano le cervicalgie sono solitamente il dolore, con insorgenza da pochi giorni a settimane provocato dalla pressione sulle apofisi spinose e sui muscoli paravertebrali e la riduzione della mobilità del collo a cui a volte si associa del torcicollo a causa della contrattura muscolare.
Per il trattamento delle forme acute è prevista la somministrazione di antinfiammatori e decontratturanti, è altresì consigliato il ricorso a pratiche fisioterapiche, in particolare approcci come il metodo Mezieres.
Qualora la cervicalgia abbia origine da posture scorrette, è bene intervenire correggendole con adeguata ginnastica posturale.
In casi ove il dolore sia particolarmente persistente, è particolarmente indicata la fisioterapia antalgica, capace di dar sollievo già dalle prime sedute.
Le diagnosi differenziali, oltre a casi rari dovuti a tumori o infezioni, possono intervenire in alcuni soggetti in età giovanile in cui non ci siano risultanze particolari con i mezzi diagnostici in vigore; in questi casi spesso la cervicalgia è dovuta a ad alterazioni posturali e/o ipocinesi del collo, facilmente riscontrabile, per es., nei soggetti dediti a lunghe sedute al computer; qualora questa sia la diagnosi, il trattamento lo stesso di quello delle forme degenerative.