Fisioterapia Domiciliare a Roma

Artrosi : Il Parere del Fisioterapista 1

Cos’è?

L ‘artrosi è una malattia che colpisce la cartilagine delle articolazioni e l’osso immediatamente sottostante.

È una patologia degenerativa, cioè con il tempo tende a peggiorare: inizialmente la cartilagine presenta delle incrinature che interrompono la continuità della superficie liscia articolare, nelle fasi più avanzate la cartilagine risulta consumata e l’osso esposto.

Quali sono le articolazioni più colpite dall’artrosi?

Le vertebre lombari , vertebre cervicali, anca, ginocchio, le articolazioni delle dita come ad esempio i noduli di Heberden e noduli di Bouchard.

Che sintomi manifesta l’ artrosi?

I sintomi dell’ artrosi sono: dolore, soprattutto al mattino, rigidità, “scrosci” articolari (una sensazione ed un rumore descritto come uno scricchiolio) può essere presente gonfiore, difficoltà di movimento, debolezza.

I sintomi migliorano nel periodo estivo quando il clima è più caldo e asciutto ma tendono a peggiorare nel periodo invernale quando è freddo e umido .

Quali sono le cause?

Possono essere molteplici, le analizzeremo classificandole:

  • Parliamo di artrosi primaria quando dipende da una alterazione intrinseca della cartilagine(cioè per familiarità o caratteristica genetica) risulta più fragile e meno resistente ai traumi.
  • Parliamo di artrosi secondaria quando dipende da un evento o da una malattia:

Esempi:

  • Traumi  che hanno lesionato la cartilagine ed esposto l’osso all’usura: pratica di sport traumatici o che prevedano salti o cadute, per attività lavorative ecc.
  • Sovrappeso che negli anni provoca schiacciamento, perdita di elasticità e fratture nella cartilagine.
  • Conseguenze di malattie come la gotta o l’artrite reumatoide.

 

Come viene effettuata la diagnosi?

 

La diagnosi viene effettuata tramite visita specialistica ed eventualmente attraverso l’utilizzo di Radiografie che potranno mettere in evidenza la diminuzione dello spazio articolare, la formazione di osteofiti e la presenza di rigonfiamenti ossei.

 

Che incidenza ha l’artrosi?

 

Ne è colpita la quasi totalità della popolazione anziana (sopra i 70 anni), ma se ne cominciano a vedere i primi segni già sopra i 30 anni, soprattutto a carico delle vertebre lombari.

Parliamo di vertebre lombari perché è la parte del corpo che risulta più colpita a causa di traumi, usura e atteggiamenti posturali.

 

Cosa è il trattamento conservativo?

Il parere del fisioterapista

E’ l’insieme di diverse strategie:

  • fisioterapia per recuperare: mobilità delle articolazioni, migliorare la massa muscolare, combattere la rigidità e migliorare la postura.
  • Laser terapia, magneto terapia.
  • Integratori per aiutare la cartilagine e l’osso.
  • Antidolorifici in caso di dolore (prescritti dal medico).
  • Infiltrazioni di cortisone o acido ialuronico effettuati da uno specialista.

Questi approcci hanno lo scopo migliorare i sintomi dell’artrosi.

È vero che dall’artrosi non si guarisce ma è altrettanto vero che ci si può convivere senza dolore e  mantenendo una buona qualità della vita.

 

Artrosi zona lombare

 

(Ringraziamo la nostra paziente per la foto).

 

Mal di schiena

IL MAL DI SCHIENA: Abitudini da Cambiare per Migliorare 1

 

 

Il mal di schiena è un problema molto frequente nella vita a tal punto che molte persone arrivano a pensare che sia quasi normale. Circa quattro persone su cinque soffriranno di mal di schiena ad un certo punto della loro vita.

  • Le discopatie, le contratture e la cattiva postura sono le cause tipiche.
  • Il mal di schiena varia da lieve a molto grave e può essere molto diverso da una persona all’altra.
  • Dal momento che è un problema così comune, molte persone non riescono a prenderlo sul serio fino a quando il dolore finisce per diventare un ostacolo che non riescono a superare.
  • L’ambiente domestico e dell’ufficio è noto per rendere difficile il gestire o prevenire il mal di schiena, ciò richiede una certa attenzione rispetto ai luoghi in cui le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo.
  • Apportando modifiche alla stanza e sviluppando abitudini sane, le persone possono impedire che il mal di schiena si trasformi in un problema che non riescono più a gestire.
  • Modifiche domestiche per il mal di schiena

Poiché le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo a casa, ha senso iniziare l’analisi valutando questo ambiente.

Un esempio per migliorare questo aspetto  potrebbe essere la regolazione dell’altezza del piano di lavoro. Tuttavia, ci sono alternative che costano meno e richiedono pochissimo tempo per essere implementate, bisogna considerare ogni possibile miglioramento o aggiunta in base alle proprie esigenze . In molti casi, esistono diversi modi per risolvere il problema. Quello giusto potrebbe richiedere un po‘di sperimentazione, quindi è consigliato iniziare con il più semplice e meno costoso.

Il bagno è un luogo in cui è molto comune farsi male alla schiena o peggiorare il proprio mal di schiena. La frequenza d’uso combinata con una superficie bagnata e scivolosa richiede di apportare più cambiamenti in questa stanza. Per iniziare, bisogna valutare lo spazio e identificare i problemi in base al tipo di mal di schiena che abbiamo.

L’installazione di una toilette all’altezza della sedia rende più facile per le persone sedersi senza piegare troppo le ginocchia. Questo semplifica ad esempio l’alzarsi senza fare pressione sulla parte bassa della schiena. Oppure potremmo optare per una doccia in piedi o una vasca da bagno con una porta. Questi aggiornamenti riducono la necessità di sollevare la gamba in alto, il che aggrava spesso i problemi alla schiena.

L’aggiunta di una barra di appoggio su entrambi i lati della toilette offre un supporto extra.

La camera da letto è un luogo importante, soprattutto perché  trascorriamo gran parte del nostro tempo a letto. In effetti, un materasso o un cuscino non di supporto possono essere un innesco primario per i problemi alla schiena, anche quelli cronici. Bisogna tenere presente che il materasso medio dovrebbe essere utilizzato solo per circa otto anni. I materassi più economici o di bassa qualità potrebbero non durare così a lungo.

Il mal di schiena spesso richiede alle persone di cambiare il modo in cui dormono, come un modo per gestire meglio il dolore o per evitare di peggiorare il problema. Come regola generale, è consigliato acquistare un materasso più solido.

Il giusto tipo di cuscino dipende dalla posizione del sonno. Gli esperti del mal di schiena raccomandano il sonno laterale perché consente al corpo di mantenere la colonna vertebrale nel suo naturale allineamento. È consigliato  un cuscino abbastanza spesso da sostenere la testa e il collo.

Nel soggiorno, è consigliato selezionare dei mobili che siano alla giusta altezza con un adeguato livello di sostegno. Trascorriamo molte ore al giorno in salotto, quindi è importante che sedie e divani non contribuiscano al mal di schiena.  Andrebbero scelti dei mobili per sedersi che:

  • permettano di appoggiare i piedi sul pavimento;
  • mantengano  le gambe ad un angolo di 90 gradi;
  • forniscano una solida superficie di supporto, che difficilmente si appiattirà nel tempo.

 

Mal di schiena

Parliamo di: Pressione Alta

Cos’è

Si parla di pressione alta o più precisamente di ipertensione arteriosa quando la pressione arteriosa  misura valori stabilmente più alti di quelli normali.

Stabilmente più alti significa che durante i controlli nella stessa giornata e nel tempo i valori sono costantemente alterati.

E’ importante chiarire questo punto perché la pressione risente di molti fattori: è più bassa al mattino, si alza nel corso della giornata per poi abbassarsi di nuovo dopo pranzo e rialzare la sera.

Inoltre risente dell’agitazione e dello sforzo, per questo bisogna riposare, cercare di rilassarsi prima di effettuare la misurazione ed eventualmente ripetere a distanza di pochi minuti.

Come si misura?

Attraverso apparecchi muniti di una fascia che va avvolta sopra il braccio in corrispondenza dell’arteria, con funzionamento manuale o a batterie.

Quali sono i valori che ci devono far pensare di avere la pressione alta?

Una misurazione regolarmente sopra i 140 mm/Hg ed una minima sopra i 90 mm/Hg ci deve far allarmare perché  significa che ci troviamo già in uno stadio di preipertensione/ipertensione di grado lieve.

La pressione alta non dà sintomi riconoscibili facilmente perché il mal di testa, sangue dal naso, la sensazione di confusione, il prurito ecc sono sintomi riconducibili anche ad altre patologie.

Per questo è importante monitorare  con regolarità.

Quando i valori stabilmente, quindi all’interno di piccole variazioni nell’arco della giornata e della settimana si posizionano fra 140 160 di massima e 90 100 di minima abbiamo l’ipertensione di grado 1.

Quando le misurazioni evidenziano risultati sempre sopra 160 di massima e 100 di minima siamo già in un quadro di ipertensione di grado 2.

Cause

Fra le cause di pressione alta possiamo distinguere l’ipertensione primaria dovuta a fattori come l’invecchiamento, la vita sedentaria, la familiarità, abitudini come il fumo, eccessivo uso di caffè e di sale oltre a problemi al sistema nervoso vegetativo.

 

L’ipertensione secondaria, circa il 10% del totale, può essere causata da patologie dell’apparato endocrino, il diabete, la gravidanza, alcuni farmaci come il cortisone, alcune droghe come la cocaina, gli alcolici oltre a problemi alle arterie come l’ateriosclerosi.

Cura

L’ipertensione primaria dipende moltissimo dalle abitudini di vita, nei primi gradi della malattia sono sufficienti aggiustamenti e piccole modifiche delle abitudini: perdere peso, fare attività, limitare il sale, eliminare il fumo per riuscire a riportarla entro parametri normali.

Nei casi più seri rimandiamo al medico curante e allo specialista.

 

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